Rimini | Sabato elettorale, i balneari da Comi e Pizzolante (Pdl)
La rossa capolista Michela Brambilla ha dato buca, ma i bagnini c’erano (da Oasi Confartigianato a Fiba Confesercenti passando per balneari e chioschisti della Cna) questa mattina al centro congressi Sgr per ascoltare le ultime da Strasburgo. Ospite del Pdl a Rimini per sostenere la campagna elettorale di Sergio Pizzolante, ricandidato alla Camera dei deputati, l’eurodeputato Lara Comi (Pdl) ha fatto il punto della situazione sulle concessioni e la Bolkestein. Recentemente Lara Comi è stata capofila di un gruppo di europarlamentari che hanno chiesto e ottenuto che le concessioni demaniali marittime italiane fossero tirate fuori da una nuova direttiva europea in via di approvazione. In sala circa 300 ‘uditori’ fissi e un movimento durate la lunga mattinata, conclusa non prima delle 13,30, di almeno 500 persone.
Tra i relatori anche Anna Maria Bernini (Pdl, capolista al Senato per l’Emilia Romagna), ex ministro per i rapporti con l’Unione europea, in quanto testimone e parte di un percorso iniziato nel 2009 per scongiurare la messa a gara delle concessioni. Anni e mesi di lavoro che hanno permesso prima il respingimento della messa in mora dell'Europa per l'Italia, poi la prima proroga delle concessioni di cinque anni. Sempre “dura e rigida” la posizione dell’Europa e quindi la strategia dei governi di centrodestra volta a lavorare sugli spiragli offerti dalla mal digerita direttiva servizi. In particolare sull’articolo 12 dove si prevede per gli Stati membri anche la possibilità di dare la giusta considerazione alle peculiarità dei territorio in termini di interesse nazionale, ambientale e sicurezza.
"Non abbiamo mai condiviso la bozza del decreto legislativo di Gnudi (Piero, ex ministro per il Turismo nel governo Monti, ndr) — spiega quando arriva il suo turno Pizzolante — perché prevedeva la premialità per gli operatori, ma una tantum, e riconosceva un indennizzo economico ma non il riconoscimento del valore d'impresa”. La strada da percorrere per il candidato del Pdl continua ad essere quella già tracciata dalla Spagna.
“Con la legge spagnola abbiamo poi sostenuto che ciò che l'Europa concede alla Spagna non può negarlo all'Italia. I percorsi delle concessioni sono diversi: la Spagna nel 1988 aveva statalizzato il demanio, concedendo agli operatori un indennizzo pari a 30 anni di concessione. Oggi si ritengono questi 30 anni non più congrui e si concedono proroghe fino a ulteriori 75 anni. Allora, se non sono congrui i 30 anni per la Spagna per l'esproprio dell'88, non si capisce come possono essere congrui i 5 anni più 5 per la proroga delle nostre concessioni”.
Il deputato, uscente e (probabilmente, perché al secondo posto in lista) rientrante, ne approfitta per ribadire come sia “vero che la spiaggia è pubblica, ma è anche vero che sul suolo pubblico sono nate imprese private che hanno investito e sono cresciute sulla base di una legislazione che prevedeva il rinnovo automatico. Cambiando la legislazione non si possono spazzare via le aziende. Ora — conclude Pizzolante — abbiamo tre nuovi obiettivi: riaprire il confronto in Europa per scongiurare l'apertura di una nuova procedura di infrazione per la proroga al 2020; trattare per l'Italia una soluzione che somigli a quella spagnola; escludere le gare per le spiagge dalla direttiva concessioni”.
Prossimo appuntamento pubblico per il Pdl il 14 febbraio alle 18,30 a Le Meridien con Angelino Alfano.